Petitie tegen de stopzetting van de 6 meertalige onderwijsproject


Gast

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2011-05-18 16:56

Buongiorno,
Sono sgomento alla lettura di tale notizia. Sono italiano, figlio di emigrati e nato qui in Belgio. Ho imparato l'italiano sia con l'aiuto dei miei genitori sia andando a scuola il mercoledi' pomeriggio e il sabato mattino. Sarebbe stato tutto più facile se un progetto biculturale fosse esistito all'epoca.
Bruxelles è la capitale dell'Europa e quindi automaticamente, naturalmente multiculturale. Che bello potere dare la possibilità ai giovani d'imparare la lingua d'origine dei genitori. Ovviamente, la cultura non "rende", non è misurabile l'impatto economico. Ma siamo certi che le bici a noleggio lo siano? E purtroppo ce ne sono dapertutto nella capitale. Visibilità massima. E va bene. Ma la cultura, la LINGUA, unico vettore d'universalità, dove la mettiamo?
Dove la mettono tutti gli italiani emigrati e cresciuti qui?
La mettono al centro dell'integrazione sia qui che in Italia.
Il ministro Smet si sbaglia di grosso. La communità fiamminga non puo' tirarsi indietro. Almeno che non ci sia la volontà di creare regione unilingue. In tal caso, non ha posto nell'Europa. E' sarebbe un errore madornale.
Soldi?
Due macchine di ministri basterebbe a finanziare il biculturale. Volete le bici? Date l'esempio, andate al pralamento fiammingo in bici, via le macchine.
Il biculturale deve continuare. Ho partecipato a varie feste italiane e altre: che ricchezza! Che fiore all'occhiello per la communità che permette di svilupparsi, di crescere in modo bilingue, se non trilingue.
Dico chiaramente: basta a queste decisioni incomprensibili. Dopo il Sig. Smet ci sarà la signora Tala dei tali che vorrà ripropporre il progetto.
Ma la vita è un progetto o è, naturalmente, LA vita?
Viva il biculturale!